I nomi non descrivono la realtà, ecco una prova: questa strada si chiama, da una parte Napoleonica, poiché la leggenda vuole che fossero le truppe di Napoleone le prime ad aprirla attorno al 1797, e poi si chiama anche Vicentina, non per essere la strada verso Vicenza, ma poiché l'ingegnere Vicentini ideò il progetto.
A volte i nomi non dicono molto di quello che nominano. Ecco un caso.
La strada Napoleonica è una pista pedonale e ciclabile, dove i triestini fanno jogging, camminano, corrono, ciacolano, oppure si mettono borotalco sulle mani e si arrampicano sulla roccia accanto al mare. La strada Napoleonica è un punto di ritrovo, è la strada pedonale della Trieste sportiva, in mezzo al verde, tra la montagna e il mare.
Per arrivarci, bisogna prendere l'unico tram rimasto a Trieste, che si arrampica sul Carso e arriva fino ad Opicina, il piccolo comune vicino al confine colla Slovenia. Si scende nell'Obelisco, da dove parte la strada in ghiaia di 3,2 km. che collega Opicina con Prosecco, e si è a 250 m. sul livello del mare, pronti per fare un percorso con poco dislivello se si pensa che c'è pure chi va lì a correre.
Vicino a Prosecco, verso la fine, la strada diventa di asfalto, c'è un parcheggio e una roccia brulla dove alcuni uomini (a volte coi figli) diventano ragni e si arrampicano alla parete di roccia come supereroi che prima di andare a far ferrate sulle Alpi o chissadove fanno un po' di pratica.
Se si vuole finire lì, sulla Via San Nazario c'è la 42 che porta giù, in stazione; ma se ancora si vuole camminare e si ha a disposizione una borraccia, un panino, qualche frutta e 5 ore di tempo, allora si può andare avanti fino a Contovello, a fare l'altro percorso, la bellissima strada dei pescatori, che porta giù fino al castello di Miramare, in mezzo ai vigneti e alle terrazze. È una lunga camminata, ma vi posso garantire che ne vale la pena e il sudore.
Vicino a Prosecco, verso la fine, la strada diventa di asfalto, c'è un parcheggio e una roccia brulla dove alcuni uomini (a volte coi figli) diventano ragni e si arrampicano alla parete di roccia come supereroi che prima di andare a far ferrate sulle Alpi o chissadove fanno un po' di pratica.
Se si vuole finire lì, sulla Via San Nazario c'è la 42 che porta giù, in stazione; ma se ancora si vuole camminare e si ha a disposizione una borraccia, un panino, qualche frutta e 5 ore di tempo, allora si può andare avanti fino a Contovello, a fare l'altro percorso, la bellissima strada dei pescatori, che porta giù fino al castello di Miramare, in mezzo ai vigneti e alle terrazze. È una lunga camminata, ma vi posso garantire che ne vale la pena e il sudore.
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