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RITORNO NEL 2001- Agenzia delle Entrate- Trieste17/06/20, Buenos Aires- Ambasciata della Spagna 09/01

Lascio Tiziano nel Centro Estivo e parto in bici per l'Agenzia delle Entrate. Ho 5 ore per fare la commissione. Dimentico a casa la mascherina ma vado avanti e mi dico, da qualche parte troverò un negozio di cinesi che mi vendano un fazzoletto. Supero la stazione e quando sono quasi a Roiano mi accorgo che ho lasciato indietro i negozi dei cinesi. Tocca comprare una mascherina nella farmacia. E' lavabile, dice il farmacista e mi chiede 5 euri. Nella Agenzia delle Entrate trovo una coda di 80 persone, forse di più.  Chiedo informazione sulla modalità d'ingresso al signore che ogni tanto si affaccia alla porta. Un suo compagno sta ripartendo i biglietti numerati. Lo trovo a metà fila. L'impiegato chiede il motivo della visita e se rientra nei motivi plausibili da un biglietto. Ho il numero 61. L'uomo estende il braccio come a dire, si accomodi. Dalla fila vedo della gente che si accalca sull'ingresso, dove adesso l'uomo che forniva i biglietti e che dice di es

questo virus

Questo virus è fatto di parole:  verità e menzogne.  Questo virus è quello che stato detto e scritto dalla stampa, dalla tivù, dai social.  Una volta questo virus era trasparente uovo di pesce, ma dopo qualche giorno, qualche mese, ha preso colore. Nessuno l'ha mai visto a occhio nudo ma tutti lo trovano dappertutto.  Questo virus è fatto di morti, di meteopatici, di numeri, statistiche, di polizia, controlli,  solitudine,  di letture, farmaci, mascherine, mancanza d’aria, finestre, vicini e lontani parenti. Questo virus n on è di velina. Non è una bellina. Questo virus è fatto di stampa e bozzoli di seta arrivati dalla Cina. io, Eleonora Bevilacqua