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Visualizzazione dei post da 2013

L'altra vita

Che corrente sotto sotto ti spinse a tralasciarti, chi credevi, che altra vita credevi ti aspettava dopo? Piano piano facevi le valigie senza dire niente a nessuno. Avevi fatto così con la mamma le avevi nascosto la sua paura perfino nel momento di metterle la parrucca. Dicesti sarebbe stato per un breve tempo e le chiedesti di guardarsi nello specchio. Avevi fatto così con la mamma e così facesti anche con la tua malattia. Era una piccola bugia oppure una forma silenziosa e smisurata dell'amore e della cortesia. Credevi in un'altra vita e io che non ci ho mai creduto sotto sotto nei miei abissi ho sentito un sussulto. A quella tua fede io riservo la più intima paura, Un sorriso.  La mia piccola fede invece è tutta in questa vita. La mia piccola fede è un battito in grembo, una manciata di terra, un pianto, una pausa  nella parola detta. Mi dispiace se non riesco ancora a capire ciò che hai fatto

il rospo

È ampio e umido il bagno. In questo bagno si può piangere tranquilla, mancherebbe solo il caminetto la copertina che da piccola mi portavo dietro e un libro al posto della Bibbia per recitare allo specchio la mesa come una sacerdotessa, a me stessa. È lì, nell'angolo verde delle piastrelle dove a volte mi ritrovo col rospo di spalle. Forse è sempre lo stesso, per questo è così vecchio sempre. Non mi guarda magari è offeso perché nemmeno è esso e pure è un rospo. Succede come da piccola solo che ormai so cosa succede. Ho ancora paura di diventare cieca se per caso quando lo guardo lui si vendica e mi piscia. D'estate veniva sempre a trovarci. Portava con sè le belladinotte e qualche vipera dalla sierra . Io aprivo la porta e lui di un salto superava l'uscio e andava a nascondersi in un angolo impaurito. Non l'ho mai visto fumare. Ricordo che qualcuno aveva avuto il cor