Il sentiero si può fare in su o in giù, e qualunque sia la scelta, c'è da dire che non è faticoso. Nel secondo caso si arriva colla 42 a Contovello, oppure (se si ha a disposizione 5 ore), si va in tram fino all'obelisco di Opicina, si fa la strada Napoleonica, e poi si arriva a Prosecco e da lì al laghetto di Contovello, dove inizia il percorso in giù.
La strada dei pescatori (CAi n. 9) collega Contovello col porticello di Grignano. La leggenda vuole che questa strada fosse la preferita dell'imperatrrice Sissi, che per percorrerla la faceva prima in su, dal castello di Miramare, passando per il Parco e l'omonima Stazione, tutto in su, fin dove ce la facesse. Per fare come Sissi, bisognarebbe prendere la 36, scendere dopo la seconda galleria, soprastante il castello, e salire per la scalinata in pietra accanto alla fermata fino ad arrivare al portone del Castello su Via Beirut. Ma ancora meglio se si entra in castello, si fa un bel giro nel Parco, è si esce dalla porta di Via Beirut per poi andare fino alla Stazione di Miramare, costruita apposta per collegare Vienna a Trieste e per fare arrivare Ferdinando Massimiliano d'Austria alla sua residenza estiva (quel Ferdinando che poi presse il buffo titolo d'imperatore del Messico, con tanto di ananas nel stemma, quel Ferdinando che amava navigare).
C'è da dire che se preferite entrare nella dimensione austro-ungarica e fare come Sissi e Massimiliano, se può far finta di esser loro e arrivare nella stazione proprio in treno. Rimarrete stupefatti colla stazione, bella come mai, con una vetrata che da sul binario e la rende simile ad una serra abbandonata; la casetta del custode, dove oggi giorno abita una famiglia in affitto; e all'interno, lampioni in ghisa sulla scala che porta al passaggio sotterraneo. Rimarrete stupefatti e vi chiederete come mai non c'è almeno un vivaio dentro invece di una carriola e qualche pianta.
Comunque, si arriva lì attraverso una scala di pietra che collega Miramare col laghetto di Contovello. Qualunque sia la vostra scelta, in su o in giù, a metà del sentiero avrete una panchina per godervi di una delle più belle viste del golfo di Trieste, da Punta Salvore (in Croazia) fino a Grado. Se siete stati previdenti e vi siete portati dietro un panino e qualcosa da bere, questo è il luogo.
Arriverete lì attraverso la scalinata di pietra arenaria in mezzo al verde, fatta centinaia di anni fa, che in autunno si riempie di foglie rosse e gialle e diventa alquanto scivolosa. Accanto alla scalinata scorre un ruscello che per secoli ha lambito l'impermeabile pietra del posto, chiamata flysch, e non si ferma, e continua a lambirla (e, la cosa più triste, è che porta con se borse di plastica e rifiuti domestici).
Il sentiero di Sissi e dei pescatori è quella scalinata di pietra immersa nel verde e nel mare, come la prua arenata sul gofo. Accantto ci sono il ruscello e le terrazze degli antichi vigneti romani, un raro vitigno della zona cantato da Plinio e ormai quasi scomparso: il Pucino, che vi consiglio di assaggiare, magari dopo aver fatto questo imperdibile percorso.
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