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Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

Morbosità (piacere e morbo): Platone, Littell e Internet

Il 16 ottobre, il giorno dopo il raduno degli indignati a Roma che per colpa di un gruppo ridotto in numero non è mai arrivato in piazza, io ho scritto su Fcb: " ci sono quelli chi fanno le fotografie alle vetrine rotte come se fossero il colosseo, ci sono i black bloc arrabbiati e incappucciati che vanno davanti il corteo con delle bandiere rosse e tanta voglia di spaccare tutto, ci sono le donne che dicono via via da qui, ci sono quelli che si guardano nel mezzo dell'esplosione come se si fossero persi e poi quelli che urlano indignati e quelli che camminano per strada col casco non si sa mai cosa può arrivare dal cielo e poi quelli che spaccano la madonna e quelli che ridono e quello che ha paura di venire filmato...c'è di tutto in questa folla che non ce la fa più." La settimana dopo veniva ucciso  a sangue freddo il tirano Gheddafi e in tutte le testate dei giornali compariva la fotografia fatte dai visitatori, e i video fatti dai ribelli col cellulare f

Argentina

Ho la sensazione che nell'Argentina siamo così indietro da essere un passo avanti nel tempo. Penso soprattutto alla crisi del 2001, e a quella dell'Europa oggi giorno. Penso alla mancanza di lavoro, ai diritti calpestati dei lavoratori, alla povertà, all'inquinamento, all'insicurezza, ai morti in piazza il 21 dicembre 2001, ai black bloc della domenica scorsa a Roma. Penso alla necessità di sentirci partecipi di un cambiamento che non arriva e al cartellone di un ragazzo la domenica scorsa nell'Avenida de Mayo a Buenos Aires. Il cartellone diceva ancora oggi in Argentina: "Questa non è democrazia". Ho la sensazione che nell'Argentina siamo così indietro da essere un passo avanti nel tempo. Magari sbaglio. Ci lo auguro. io, Eleonora Bevilacqua

L'ultimo addio a Caio-

"Vomitando per i Filtri, giovedì", cantava un gruppo di amici. "Vomitando per i Filtri, Caio vi", stonavano cercando di accompagnare la chitarra di una donna che cantava tutti i classici del rock e del pop nella goliardica versione triestina. Erano nudi come tutti quelli che eravamo al bagno. Si erano portati dietro la chitarra, birre fino ad avverare il ritornello e un pesce che alla fine hanno buttato di pastura in mare per il giorno dopo. Sarebbero rimasti lì a dormire, tutti insieme sempre più ubriachi e più tristi ma a farsi compagnia in quella che all'inizio sembrava una festa di fine estate pero che man mano che il sole calava è stata sempre di più un bellissimo funerale, se così si può dire di un funerale. Uno di loro continuava a buttarsi in una pozza di acqua dolce e fredda che sbocca nel mare a forma di tepidarium romano o di vasca per le peccore della Patagonia. Sembrava di voler resuscitare dalla sbornia o dalla tristezza. Gli altri lo guardava