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Lettera di Salomone intestata al Premier e al Papa

Stamane sono andata nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Non quella di Roma bensì quella di Trieste. Volevo chiedere un appuntamento per visitare i sotterranei ma non ho trovato nessuno e mi sono messa a guardare la cappella dedicata alla Madonna della Salute, di cui tanti qui a Trieste sono devoti.
Come tante volte non sapevo cosa fare, se inginocchiarmi, farmi il segno della croce, leggere il depliant, non leggerlo per non passare per turista.

Ho aspettato seduta su una panca finché una coppia ha finito di pregare. Mi sono avvicinata alla  cappella. Da una parte c'erano gli ex voto che mi hanno sempre fatto tanto senso; dall'altra, dietro un cancelletto, c'era una Bibbia su un leggio. Un cartellino invitava a non rubarla e in caso di volerne una di chiedergliela al prete.
(l'altro ieri ho sentito parlare dei libri che scompaiono in biblioteca; oggi leggo che ci sono pure i ladri di bibbie in chiesa...)

Ho letto la pagina dove era aperta la Bibbia. Il libro de la Sapienza. 
Ho letto e riletto:
"Se dunque, sovrani dei popoli, vi dilettate di troni e scettri,
onorate la sapienza, perché possiate regnare sempre."
[Sapienza, 6,21]
Poco prima, nella stessa chiesa avevo visto un cartello a lato della navata centrale che diceva: la parola di Dio non muore mai, o qualcosa del genere. Infatti l'odierno invito di Salomone sembrava di essere stato scritto l'altro ieri.

Tuttavia ho paura che in Italia e un po' dappertutto nessuno stia a sentire questo consiglio. Nessun stato. Neanche quello della chiesa.

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