Oggi ho capito: primo, che devo farmi vedere subito il ginocchio; secondo: che a Trieste ce ne sono una marea di scale trovatelle, cioè, scale abbandonate per strada senza neanche un nome;
terzo, che quelli che mettono i toponomi, a Trieste, spesso non sanno differenziare tra una strada e una scala, anche nei casi in cui non c'è nemmeno un pianerottolo che giustifichi la confusione. Non sanno differenziare o più verosimilmente non hanno voglia di lavorare. Ha questo punto, mi sono detta, meglio sarebbe usare un neologismo, tipo: scalavia, stradascala, scalatraba, così, per non dover pagare due targhette e capire subito che quel posto è mesticcio.
I veneziani torcerebbero il naso e scartarebbero subito scalatraba con la scusa che Calatraba gli ha fatto un ponte senza gradini, che quindi meglio dimenticarlo, il che forse è vero...
Comunque oggi pensavo alle scalastrade e poi alla differenza tra una scalinata e una scala. Nel post Scala I suggerivo la possibilità che ci fossero scale che rispondessero soltanto a una ragione estetica e oggi mi è venuto in mente che forse più che scale quelle vengono chiamate scalinate, e che magari era il caso di fare un piccolo vocabolario delle parole che ci interessano:
scalinata: scala che ha come leit motiv uno spiccato senso estetico.
scala: con meno arie, la sua esistenza risponde al desiderio e la necessità di muoversi verso l'alto con piccoli passi. Gradini graduali.
scalastrada: scale a Trieste che diventano strade, o strade che diventano scale. Anche se nessuno ancora le ha messo questo nome esse rispondo a questa confusione.
scale cieche: quelle che non sboccano da nessuna parte.
scale non dissetate: quelle che hanno sete di essere assestate.
scale trovatelle: dimenticate e senza nome.
scalare: salire passo a passo, come se sotto ci fosse una scala.
arrampicarsi: salire con le mani. Verrebbe da pensare che le arrampicanti hanno mani ma non piedi, tranne forse se le radici venissero considerate così, allora ogni mano sarebbe un piede, o sbaglio?
Ma...'ndemo avanti.
Passiamo ad esaminare le nuove entry. Oggi sono stata a visitare queste scale o scalatrabe:
19- Scala Mario Granbassi (sul Piazzale Antonio Rosmini. Dedicata da pochi anni a questo scrittore fascista, senza arte né parte -mica era Pound-, la scala è una vera scorciatoia verso il mare. Da tutti e due i lati, una volta attraversato il piazzale, scendono ancora due scale anonime, e poi a sinistra di queste, su Via Colauti, un'altra innominata verso via Locchi)
20. Scala dei Campi Elisi (ecco una strada che diventa scala, o una scala che diventa strada. Tutte e due ci fanno capire come ci sono strade e scale con i nomi glamourosi più importanti di loro)
21- Scala di Via Croce, vicino al teatro Politeama Rossetti.
22- Scatraba (scusate scalastrada) di Via Margherita. (Verso la fine del Viale XX settembre. Mi è rimasta impresa la porta rossa di uno dei palazzi)
23- Scalastrada di Via dei Bonomo-
24- Scalinata del Viale XX settembre n. 104. (Alla fine del viale, vicino al Centro Commerciale Giulia. Decorata con piccole colonne e sulla parte bassa, a modo di abbraccio, due panche dove nessuno puèo sedirsi perché la gente parcheggia i motorini)
25- Scalastrada di Via Paolo Ferrari *(le macchine non passano, e senza ombra di dubbio una scala ma viene chiamata Via. Va giù dal colle dell'università verso alla Via Giulia. I ficchi, i pozzi d'acqua per gli orti, i vigneti ci fanno capire che siamo vicino al rione della Piccola Parigi. Finisce in Via G. Verga, vicino alla omonima scala. Bellissima.)
26- Scalastrada di Via G. Verga (assomiglia alla parallela scalatraba di Via Ferrari)
27- Scala al Monticello- (di fronte al Centro Commerciale Giulia. Tenuta molto male. Con una parte murata e una carriola buttata per terra, è un esempio di scala non dissetata)
Ancora mi mancano un paio e la mia gamba è a pezzi, ma la mappa inizia a delinearsi. Devo solo mettermi in contatto con un gruppo che scalisti. Mi hanno raccontato che c'è questo gruppo che, come il personaggio di Jack nella serie Lost, si allena nelle scale di Barcola. Io per il momento ne prendo nota e vado in cerca a gugleare.
Pd: tutte e due le foto sono di la Scalatraba di Via Ferrari.
io, Eleonora Bevilacqua
terzo, che quelli che mettono i toponomi, a Trieste, spesso non sanno differenziare tra una strada e una scala, anche nei casi in cui non c'è nemmeno un pianerottolo che giustifichi la confusione. Non sanno differenziare o più verosimilmente non hanno voglia di lavorare. Ha questo punto, mi sono detta, meglio sarebbe usare un neologismo, tipo: scalavia, stradascala, scalatraba, così, per non dover pagare due targhette e capire subito che quel posto è mesticcio.
I veneziani torcerebbero il naso e scartarebbero subito scalatraba con la scusa che Calatraba gli ha fatto un ponte senza gradini, che quindi meglio dimenticarlo, il che forse è vero...
Comunque oggi pensavo alle scalastrade e poi alla differenza tra una scalinata e una scala. Nel post Scala I suggerivo la possibilità che ci fossero scale che rispondessero soltanto a una ragione estetica e oggi mi è venuto in mente che forse più che scale quelle vengono chiamate scalinate, e che magari era il caso di fare un piccolo vocabolario delle parole che ci interessano:
scalinata: scala che ha come leit motiv uno spiccato senso estetico.
scala: con meno arie, la sua esistenza risponde al desiderio e la necessità di muoversi verso l'alto con piccoli passi. Gradini graduali.
scalastrada: scale a Trieste che diventano strade, o strade che diventano scale. Anche se nessuno ancora le ha messo questo nome esse rispondo a questa confusione.
scale cieche: quelle che non sboccano da nessuna parte.
scale non dissetate: quelle che hanno sete di essere assestate.
scale trovatelle: dimenticate e senza nome.
scalare: salire passo a passo, come se sotto ci fosse una scala.
arrampicarsi: salire con le mani. Verrebbe da pensare che le arrampicanti hanno mani ma non piedi, tranne forse se le radici venissero considerate così, allora ogni mano sarebbe un piede, o sbaglio?
Ma...'ndemo avanti.
Passiamo ad esaminare le nuove entry. Oggi sono stata a visitare queste scale o scalatrabe:
19- Scala Mario Granbassi (sul Piazzale Antonio Rosmini. Dedicata da pochi anni a questo scrittore fascista, senza arte né parte -mica era Pound-, la scala è una vera scorciatoia verso il mare. Da tutti e due i lati, una volta attraversato il piazzale, scendono ancora due scale anonime, e poi a sinistra di queste, su Via Colauti, un'altra innominata verso via Locchi)
20. Scala dei Campi Elisi (ecco una strada che diventa scala, o una scala che diventa strada. Tutte e due ci fanno capire come ci sono strade e scale con i nomi glamourosi più importanti di loro)
21- Scala di Via Croce, vicino al teatro Politeama Rossetti.
22- Scatraba (scusate scalastrada) di Via Margherita. (Verso la fine del Viale XX settembre. Mi è rimasta impresa la porta rossa di uno dei palazzi)
23- Scalastrada di Via dei Bonomo-
24- Scalinata del Viale XX settembre n. 104. (Alla fine del viale, vicino al Centro Commerciale Giulia. Decorata con piccole colonne e sulla parte bassa, a modo di abbraccio, due panche dove nessuno puèo sedirsi perché la gente parcheggia i motorini)
25- Scalastrada di Via Paolo Ferrari *(le macchine non passano, e senza ombra di dubbio una scala ma viene chiamata Via. Va giù dal colle dell'università verso alla Via Giulia. I ficchi, i pozzi d'acqua per gli orti, i vigneti ci fanno capire che siamo vicino al rione della Piccola Parigi. Finisce in Via G. Verga, vicino alla omonima scala. Bellissima.)
26- Scalastrada di Via G. Verga (assomiglia alla parallela scalatraba di Via Ferrari)
27- Scala al Monticello- (di fronte al Centro Commerciale Giulia. Tenuta molto male. Con una parte murata e una carriola buttata per terra, è un esempio di scala non dissetata)
Ancora mi mancano un paio e la mia gamba è a pezzi, ma la mappa inizia a delinearsi. Devo solo mettermi in contatto con un gruppo che scalisti. Mi hanno raccontato che c'è questo gruppo che, come il personaggio di Jack nella serie Lost, si allena nelle scale di Barcola. Io per il momento ne prendo nota e vado in cerca a gugleare.
Pd: tutte e due le foto sono di la Scalatraba di Via Ferrari.
io, Eleonora Bevilacqua
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