Dal centro fecondo
parte una chioma lunga e felpata.
È la medusa della notte delle Alpi,
quando le conchiglie e i pesci
rimasero fossili tra le pietre.
Fiore del cristallo spettinato che
sulla pianura altri chiamano soffione.
Va e viene, commercia colla speme
ma da me solo spera che lo prenda
chieda sui suoi capelli i miei tre desideri,
soffi al cielo e poi che aspetti.
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