Passa ai contenuti principali

Qohélet

Sotto il sole
ci siamo noi.
chissà prima.
Chi guarda le nuvole
non mente.

Io inseguo
il vento ma
il mio alito
svanito
dimentico.

Gode di più
chi nuota nel buio.

Le occasioni
sfuggite quelle
rimpiangeremo
ma nessuno
arriva
avendo il suo.

Qualcosa
la dimensione dell'amore
la nozione d'eternità
il merlo in inverno il merlo
e dopo
il canto capitolo quarto
Orfeo la tua voce
cammeo
svanisce.

Tutto svanisce
ma la mano/
meglio essere in due.

Guai chi dorme da solo
credendo scaldarsi
con le stelle.
Siamo parole
parole e soffio.

C'è tempo
per morire e tempo
per partorire.

Le corde
a stento sono
vento.




io, Eleonora Bevilacqua

Commenti

Post popolari in questo blog

Scale I- datemi una scala e scavalcherò i colli

Non si pol, dicono i triestini. È il nostrano luogo comune e ne siamo consapevoli. Non si pol fare questo, non si pol fare questo altro, non si pol. A volte è scoraggiante, altre invece suona a tromba, a richiamo: una vera sfida. Oggi ho sentito la tromba e mi sono detta: non si pol nemmeno rimanere a livello del mare, sempre a prendere il sole. Bisognerà pur fare la faticaccia, salire e una volta sù, bisognerà quindi scendere. Scendere e salire alla fine sono quasi un unico movimento. Passiamo la vita a salire e scendere scale, strade, piccoli gradini; a casa io devo farne ventuno in sù ventuno in giù, ogni giorno, almeno per portare fuori la spazzatura. (Il bello è che a volte, come in montagna, a volte è più gradevole e meno faticoso salire un'erta piuttosto che scenderla. Un esempio a Trieste è la strada dei pescatori che Sissi -dicono- amasse fare.) E quindi, siccome non si può rimanere sempre al mare la stramaggioranza dei triestini si sposterà in macchina, prende...

Strada dei Pescatori, ovvero Sissi e i pescatori

Il sentiero si può fare in su o in giù, e qualunque sia la scelta, c'è da dire che non è faticoso. Nel secondo caso si arriva colla 42 a Contovello, oppure (se si ha a disposizione 5 ore), si va in tram fino all'obelisco di Opicina, si fa la strada Napoleonica, e poi si arriva a Prosecco e da lì al laghetto di Contovello, dove inizia il percorso in giù.    La strada dei pescatori (CAi n. 9) collega Contovello col porticello di Grignano. La leggenda vuole che questa strada fosse la preferita dell'imperatrrice Sissi, che per percorrerla la faceva prima in su, dal castello di Miramare, passando per il Parco e l'omonima Stazione, tutto in su, fin dove ce la facesse. Per fare come Sissi, bisognarebbe prendere la 36, scendere dopo la seconda galleria, soprastante il castello, e salire per la scalinata in pietra accanto alla fermata fino ad arrivare al portone del Castello su Via Beirut. Ma ancora meglio se si entra in castello, si fa un bel giro nel Parco, è si esce dalla por...

La piccola Berlino sottoterra

Maurizio, del club alpinistico triestino, ci fa da Cicerone nella Kleine Berlin , la piccola Berlino di Trieste. Maurizio parla in triestino, passa i giorni a scrivere ed è un'enciclopedia in tutto ciò che ha che vedere colle due grandi guerre.  Guardo su internet come fare per visitare il ricovero antiaereo chiamato Kleine Berlin e trovo il suo numero. Telefono subito. Maurizio mi informa che le visite si fanno una volta al mese, l'ultimo venerdì, cioè, il giorno dopo. Mi avverte di venire munita con una torcia, l'ingresso è in via Fabio Severo, devo indossare i vestiti adatti per entrare in una galleria umida e in certi punti allagata, loro saranno puntuali, si inizia alle 19.30, la visita dura un'ora e mezza e per farla ci vuole un minimo di venti persone. "In quanti sarete?" Sono andata da sola. Avevo dimenticato il numero civico.  Sul marciapiede c'era una bambina senza i suoi genitori. Ho pensato di chiedere lei ma poi   ho attraversato l...