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A Trapani

A Trapani una volta al giorno
gli occhi si alzano verso l'alto
come a guardare un fulmine un lampo
come a dire non può essere questo stormo

non può questo blu di tonnare e mucche
transumanti, di bouganville e silvestri gerani, 
non può l'anticamera dell'inferno una rupe
essere di tufo blu sul mare. 

Ma basta mettere piede qui a Trapani
perché i verdi uccelli nascere
facciano inconsuete mute preghiere,
gli occhi in alto verso le città di Cartago, 

col fuoco di fronte e alle spalle 
le tendopoli, dove sopravvivono
a stento mandorli e ulivi, dove Icaro
accanto al tempio è disteso 

                 abbattuto per terra. Arreso.
              
A Trapani.

L'uccello a Marte caro
ronza di crepe il cielo, fa nera
e strana la terra,
e gli occhi come faro

in preghiera quando si allontana
dimenticano che nel altro colle
nell'altra sponda, a levante e tramontana
gli uccelli cadono come Icaro,

le ali bruciate e lo sguardo folle
nel cielo di piombo. cielo avaro.

io, Eleonora Bevilacqua

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