la mia casa piena di pappagalli e mansueti tori ritagliati nella lontananza grigia di una parabola di radura. con crepe la mia casa strapazzata un cartellone di vendesi e un corteo di garofani rossi in processione per accompagnare con la basca in testa al passo la marcia radicale di questo nuovo feretro Padre della patria che non è mai stata. la mia cara casa con dengue buttata giù la mia casa colle tegole volate via fatta un giorno qualsiasi degli ultimi cinquecento anni col fango e la calce bianca orfana d'indi-fferenza la mia casa con una lacrima per l'asciutta pioggia che non arriva. agitata da un morto altrui con la siccità in millimetri di fame cogli spiccioli contati e i voti che costano ciò che costa un paio di scarpe di miseria in miseria la mia casa sfrattata. un animale ha tarlato l'oggi fin dall'inizio. è una giungla selvaggia la casa come l'edera che screpola in Venus il suo verde ricordo. puzza di rinchiuso e u...
vorrei fare nuvole tuoni raggi-