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L'altra vita


Che corrente sotto sotto
ti spinse a tralasciarti,
chi credevi, che altra vita
credevi ti aspettava dopo?

Piano piano facevi le valigie
senza dire niente a nessuno.
Avevi fatto così con la mamma
le avevi nascosto la sua paura
perfino nel momento di metterle la parrucca.
Dicesti sarebbe stato per un breve tempo
e le chiedesti di guardarsi nello specchio.
Avevi fatto così con la mamma
e così facesti anche con la tua malattia.
Era una piccola bugia
oppure una forma silenziosa e smisurata
dell'amore e della cortesia.

Credevi in un'altra vita e io
che non ci ho mai creduto
sotto sotto nei miei abissi
ho sentito un sussulto.

A quella tua fede io riservo
la più intima paura,
Un sorriso. 
La mia piccola fede invece
è tutta in questa vita.
La mia piccola fede è un battito
in grembo, una manciata di terra,
un pianto, una pausa 
nella parola detta.

Mi dispiace se non riesco ancora
a capire ciò che hai fatto.
Avrei solo voluto che tu fossi qui
a sentire dentro di me questo nuovo 
battito.



Trieste, 25 luglio 2013


io, Eleonora Bevilacqua

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