Che corrente sotto sotto ti spinse a tralasciarti, chi credevi, che altra vita credevi ti aspettava dopo? Piano piano facevi le valigie senza dire niente a nessuno. Avevi fatto così con la mamma le avevi nascosto la sua paura perfino nel momento di metterle la parrucca. Dicesti sarebbe stato per un breve tempo e le chiedesti di guardarsi nello specchio. Avevi fatto così con la mamma e così facesti anche con la tua malattia. Era una piccola bugia oppure una forma silenziosa e smisurata dell'amore e della cortesia. Credevi in un'altra vita e io che non ci ho mai creduto sotto sotto nei miei abissi ho sentito un sussulto. A quella tua fede io riservo la più intima paura, Un sorriso. La mia piccola fede invece è tutta in questa vita. La mia piccola fede è un battito in grembo, una manciata di terra, un pianto, una pausa nella parola detta. Mi dispiace se non riesco ancora a capire ciò che hai fatt...
vorrei fare nuvole tuoni raggi-