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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Qohélet

Sotto il sole ci siamo noi. chissà prima. Chi guarda le nuvole non mente. Io inseguo il vento ma il mio alito svanito dimentico. Gode di più chi nuota nel buio. Le occasioni sfuggite quelle rimpiangeremo ma nessuno arriva avendo il suo. Qualcosa la dimensione dell'amore la nozione d'eternità il merlo in inverno il merlo e dopo il canto capitolo quarto Orfeo la tua voce cammeo svanisce. Tutto svanisce ma la mano/ meglio essere in due. Guai chi dorme da solo credendo scaldarsi con le stelle. Siamo parole parole e soffio. C'è tempo per morire e tempo per partorire. Le corde a stento sono vento. io, Eleonora Bevilacqua

Il nomade tedesco a Trieste

Una settimana fa un signore di una sessantina di anni dormiva sotto il platano del Giardino di San Michele. Accanto a lui c'era un libro in tedesco, aperto in una pagina con la copertina in su e gli occhiali sopra. Sulla panca invece c'era un libricino piccolo con le bandiere di diversi Paesi. Non riuscivo a leggere il titolo. Mi sono avvicinata in silenzio. Sulla copertina diceva: "Guida di Trieste per le persone senza fissa dimora". io, Eleonora Bevilacqua

Tres calles de Umberto Saba

Tres calles Hay  en Trieste  una calle donde me reflejo en los largos días de cerrada tristeza: se llama calle del Lazareto Viejo. Entre casas como  hospicios  antiguos e iguales, tiene una sola nota de alegría: el mar al fondo de sus laterales. Perfumada de especias y de brea en los almacenes desolados de enfrente, comercia redes, cabos para las naves; una tienda tiene como insignia una bandera; adentro, de espaldas al transeúnte, que raramente les digna una mirada, con los rostros exangües e inclinados sobre los colores de todas las naciones, las trabajadoras pagan la pena de la vida: inocentes prisioneras cosen tétricas las alegres banderas. En Trieste, donde hay tristezas muchas, y bellezas de cielo y de barrio, existe una subida que se llama calle del Monte. Comienza con una sinagoga y termina en un claustro; a mitad de la calle hay una capilla; luego, el negro arrebato de la vida descubrir puedes desde un prado, y el mar con las naves y el promontorio, y la ...

Madonna del mate e delle rose (per altri, La Madonna Verde)

Madonna trovata nell'atrio di casa, truccata e rispolverata da un'argentina influenzata dalla tradizione  mistica, e dalla sua amica, l'artista Celina Gonzàlez Sueyro, con la quale negli ultimi mesi ha avuto delle discussioni accese sull'arte, i suoi limiti e la proprietà. io, Eleonora Bevilacqua